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      Passavanti. - Non accorgendosi che gli era uccellato. Boccaccio. - Diremo noi che (il vino), perciocch'e' nuoce a' febbricitanti, ch'e' sia malvagio? Boccaccio. - Menati i gentiluomini nel giardino, cortesemente li domandò chi e' fossero. Boccaccio. - La non vuole esser più mia, La non vuol la traditora, L'è disposta alfin ch'io mora Per amore e gelosia. Poliziano. - Oltre di questo le son tutte musiche. Caro. - In tanto procedè coll'odiarlo (il marito), che la deliberò di torgli lo stato e la vita. Machiavelli. - S'ella non sperava più ben nessun dal suo figliuolo, almeno la non temeva cosa sì inumana e sì orrenda. Lorenzino de' Medici.
      È errore da schifarsi l'uso di lo come soggetto; p. es. lo si vede arrivare; quando lo si loda, arrossisce; mentre potrebbe dirsi quando la si loda, perchè la forma la è vera proclitica.
     
      § 13. EGLI ED E' IN SENSO NEUTRO. Egli, e così pure le forme proclitiche gli ed e', si costruiscono anche molto spesso col verbo, riferiti ad un concetto astratto, ad una proposizione o sentenza. P. es. Egli era in questo castello una donna vedova. Boccaccio. - E s'egli è ver che tua potenza sia Nel ciel sì grande ecc. Petrarca. - O figliuola mia, che caldo fa egli? Anzi non fa egli caldo veruno. Boccaccio. - S'io potessi parlare al re, e' mi da il cuore ch'io gli darei un consiglio ecc. Boccaccio. - E' non sono ancora quindici dì che un lor fratello fu ucciso. Boccaccio. - Gli è teco cortesia l'esser villano. Ariosto. - Gli è cosa molto difficile voler .... riconoscere gli uomini morti già dugento anni fa.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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