Pagina (62/500)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      V. Borghini. - Gli è perchè le ho viste io quelle faccie. Manzoni.
      Così pure si costruisce la riferito a cosa o ad altro nome astratto sottinteso; p. es. la non può andare a questo modo, la non è giusta ecc. ecc. (Vedi più oltre, nei Pronomi Dimostrativi).
     
      § 14. PRONOMI PERSONALI SENZA NECESSITÀ. I pronomi personali si usano molte volte senza necessità, per giovare alla forza od all'affetto, e talora per la stessa ragione si ripetono, specialmente dopo un'interrogazione; p. es. Io me ne posso poco lodare io. Boccaccio. - Vatti con Dio: credi tu saper più di me tu? Boccaccio. - Ah sì sì, voi avete ragion voi. Firenzuola. - Egli dice appunto ch'io ho fatto ciò ch'io credo ch'egli abbia fatto egli. Boccaccio. - Io v'entrerò dentro io. Boccaccio. - Spesso anche si rafforza la forma assoluta colla forma congiuntiva; p. es. a me mi pare che ecc. A lui non gli lascio nulla ecc. -A me non mi par di vedere quello che voi dite. Gozzi. - Ti sei rovinato te e volevi anche rovinar me. Manzoni. - Mangerò per accontentarvi voi. Grossi. - Ma di ciò parleremo più distesamente in altra occasione.
     
      § 15. PRONOMI PERSONALI RAFFORZATI. Per rafforzare il pronome personale vi si aggiunge, quando faccia bisogno, il pronome d'identità stesso o medesimo. Egli medesimo il condannò nella testa. Boccaccio. - Non sapendo ella stessa che cagione a ciò la movesse. Boccaccio.
      Per separare una classe di persone da un'altra si aggiunge a noi e voi il pronome altri, altre; p. es. La quale (pietra) noi altri lapidarii appelliamo Elitropia.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





Borghini Vedi Pronomi Dimostrativi Dio Elitropia