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      § 14. AVVERTENZA SULL'USO DI QUEGLI, COLUI. Il dimostrativo personale di terza persona (quegli, colui) non si suole usare che quando la persona debba esser posta molto in rilievo, e specialmente davanti ad una proposizione relativa (vedi qui sopra, § 11 in fine e confronta il § 18). In altri casi si preferisce o il pronome di seconda persona, o più spesso il pronome personale puro corrispondente. La buona femmina il fece volentieri: e costui (non quegli o colui) rendetele quelle grazie, le quali poteva maggiori del beneficio da lei (non da colei) ricevuto, recatosi suo sacco in collo, da lei (e non da colei) si partì. Boccaccio.
      In verso adoprasi talora lui, lei, loro, anche davanti a relativo, nel senso di colui, colei, coloro. Morte biasmate, anzi laudate lui Che lega e scioglie. Petrarca. - Ma perchè lei che dì e notte fila Non gli avea tratto ancora la conocchia. Dante. - Fra lor che il terzo cerchio serra. Petrarca.
     
      § 15. QUESTO O QUELLO INVECE DI COTESTO ecc. Quando la cosa che si trova presso la seconda persona si vuol risguardare in sè stessa senza porre in rilievo la persona medesima, può qualificarsi anche co' pronomi dimostrativi di prima o di terza persona. Qual negligenza, quale stare è questo? (parla Catone alle anime che si erano fermate, invece di correre al Purgatorio). Dante. - O Fiammetta, che maniera è questa? Boccaccio. - Buona femmina, se' assai sollecita a questo tuo dimandare (dove il pronome tuo determina di per sè solo il senso del dimostrativo). Boccaccio.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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