È di sua natura aggettivo e, perchè si adoperi in senso pronominale, cioè indicativo, ha bisogno degli articoli il, un, o di un pronome da cui sia retto, o di un numerale cardinale. Di qui le locuzioni l'altro; noi, voi altri (vedi addietro, cap. VI, § 15); questo, quell'altro; tal altro; tant'altro; un altro, qualche altro; cert'altro; alcun altro; ogni altro, tutt'altro; molt'altro; che altro; due altri, cento altri ecc. ecc.
§ 7. Anche scompagnato dal sostantivo può riferirsi a cosa ed a persona. E di sotto da quel trasse due chiavi: L'una era d'oro e l'altra era d'argento. Dante. - L'altro è il figliuol d'Amilcare. Petrarca.
Si contrappongono spesso in senso distributivo l'uno, l'altro; gli uni, gli altri; alcuni, altri. Alcuni spinti a forza resistevano invano .... altri camminavano in silenzio. Manzoni. - Altri percotevansi il petto, altri si svellevano i crini. Segneri.
§ 8. L'UNO E L'ALTRO IN SENSO COLLETTIVO. Collettivamente si usa l'uno e l'altro, gli uni e gli altri sì di persone, come di cose. Scaldava il Sol già l'uno e l'altro corno Del Tauro. Petrarca. - Tanto l'età l'uno e l'altro da quello ch'esser soleano gli aveva trasformati. Boccaccio. - Io diedi parola e all'uno e all'altro. Gozzi. - Nè l'una nè l'altra cosa è in potestà mia. Leopardi.
§ 9. IN SENSO RECIPROCO. In senso reciproco si usa l'uno, l'altro; gli uni, gli altri, senza preposizione dopo verbi transitivi, e colle preposizioni dopo verbi intransitivi o riflessivi ecc. Queste famiglie combatterono molti anni insieme, senza cacciare l'una l'altra.
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Amilcare Sol Del Tauro
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