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      - Chi si voglia, qualsivoglia, differiscono da qual si sia o qualunque sia, perchè non includono solo le cose che sono ma quelle che si possono immaginare.
      Invece di qualunque sia si usa spessissimo nel medesimo senso il semplice qualunque come aggettivo. Invitato ad un omicidio o a qualunque altra rea cosa, senza negarlo mai, volenterosamente v'andava. Boccaccio. O con uno: Una classe qualunque non protegge un individuo che fino ad un certo segno. Manzoni. - Tosto formata che avesse (il Buonarroti) una qualunque effigie, ne rompeva la stampa, cancellandosene l'idea di mente. Lo stesso avviene, almeno nel parlare familiare, di chiunque sia, dicendosi p. es.: Non lo sgridare: chiunque alla sua età farebbe così - Che ci vuol tanto? lo direbbe chiunque.
      Invece di qual si sia può usarsi anche qual si fosse riferito però a tempo passato. (Fra Cristoforo) studiò di più il passo, per poter riportare un avviso qual si fosse a' suoi protetti. Manzoni.
     
      § 29. NESSUNO, NISSUNO, NIUNO, VERUNO. I primi tre si usano tanto come aggettivi, quanto come sostantivi; il quarto, solo come aggettivo: si riferiscono a cosa o persona detta avanti o da dirsi subito dopo. Usati assolutamente significano nessuna persona. Nessuna favola fu mai più favolosa di questa. Firenzuola. - Nessun di servitù giammai si dolse Nè di morte, quant'io di libertade (libertà). Petrarca.
      Nessuno, nissuno, niuno bastano anche soli a negare, purchè si premettano al verbo. Veruno richiede che il verbo sia accompagnato da parola negativa.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





Buonarroti Fra Cristoforo