Più d'Ecuba e più della Cumea, Ed avea più d'ogni altra mai vivuto. Ariosto. Deve poi prendere avere, se regge il falso oggetto vita, p. es. tu hai vissuto una vita felice. II verbo appartenere può costruirsi tanto con essere, quanto con avere.
§ 4. Gl'intransitivi della specie B (quelli cioè che indicano un'azione istintiva o volontaria del soggetto) prendono l'ausiliare avere: p. es. ho dormito, avea vegliato, ho parlato, ebbi pensato, ebbero pranzato, ho abitato, ho dimorato ecc. ecc. Molto avevan le donne riso del cattivello di Calandrino. Boccaccio. - Ha ragghiato oggi l'asino della porta. D. Compagni.
§ 5. Vanno sotto questa categoria anche i verbi che denotano un errore, come errare, sbagliare, ecc. Per es. ho errato. Così pure sognare (ho sognato) e sonnacchiare. Aggiungi naufragare (ho naufragato) che propriamente vuol dire rompere la nave.
§ 6. Quanto ai verbi indicanti il moto dell'animale, contenuti anch'essi in questa categoria, bisogna fare una distinzione. Quando nel verbo si considera non l'azione in sè stessa, ma lo scopo di essa, inquanto cioè essa ha ragione di semplice mezzo che serve al fine di trovarsi in un luogo, allora si adopera l'ausiliare essere. Perciò si dice sempre sono andato, sono venuto, sono partito, sono entrato, sono uscito, perchè questi verbi non pongono in alcun rilievo l'atto materiale di chi va, viene ecc. Quando invece si considera più l'azione stessa o nel suo accadere o nella sua estensione, allora si usa l'ausiliare avere. Quindi si dice soltanto ho camminato (e non sono camminato), ho passeggiato, ho vagato, ho viaggiato.
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Ecuba Cumea Calandrino Compagni
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