In conseguenza vi sono alcuni di questi verbi che, variando significato, variano pure ausiliare. Tali sono correre, montare, scendere, salire, saltare, volare ed altri. Usati nella prima maniera si costruiscono con essere, p. es. sono corso in camera, sono salito o sceso nel piano superiore o inferiore, l'uccello è volato alla preda, è volato via, fuori, in casa ecc. Usati nella seconda si costruiscono con avere: ho corso, ho salito, ho volato (per indicare semplicemente la maniera del moto), ho sceso molto, ha volato rapidamente ecc. In questo senso e con questo ausiliare essi possono avere anche un apparente oggetto, che limita l'azione stessa, per esempio: ho corso un miglio, ho corso il palio, ho salito, montato, sceso le scale ecc. (V. la P. II, dove si tratta dei complementi).
Esercizii: Essendo Salabaetto da lei andato una sera, costei cominciò a cianciare. Boccaccio. - Io era già da quell'ombre partito. Dante. - Io ho già molto camminato. Boccaccio. - Questa notte gli ecclesiastici sono corsi a S. Martino. Ariosto. - Ascanio aveva dato al Papa non leggier motivo di dolersi di lui per esser corso con alcuni cavalli in su quel della Chiesa. Botta. - Non avea il pino allora Corso l'onde marine. Varchi.
Dimorare può costruirsi con avere e con essere. Essendoci già buon tempo dimorato. Boccaccio.
§ 7. GLI AUSILIARII COI VERBI RIFLESSIVI. Gl'intransitivi della specie C, vale a dire tutti i verbi conjugati in forma riflessiva (con mi, ti, si, ci, vi, si), siano essi usati in senso riflessivo o altrimenti, pigliano regolarmente l'ausiliare essere.
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Essendo Salabaetto S. Martino Papa Chiesa Corso
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