Cellini. - Questo farà il mestier come va fatto. Lippi. - Le ragioni contrarie, a volere che sieno bene e pienamente rifiutate, vanno con chiarezza e con fedeltà esposte. A. M. Salvini. - Il mercurio anderebbe ricevuto in un cappello di terra invetriata. Targioni. - Questo passivo esprimente necessità, più che nelle nobili scritture, è frequente nell'uso del parlar familiare.
§ 17. GLI AUSILIARII CON VERBI CHE REGGONO L'INFINITO. Alcune volte l'infinito dipendente da un verbo è quello che determina l'ausiliare di esso.
I verbi volere, dovere, potere e più di rado sapere (nel senso di potere), benchè appartengano di lor natura alla categoria B (vedi sopra cap. XV, § 2) e perciò quando non reggono alcuno infinito, si costruiscano sempre con avere, nell'uso più costante degli scrittori e del popolo toscano prendono avere ed essere, secondo che richiede l'infinito da loro dipendente. Io la confinai nel suo proposito di sorte (in tal guisa), che se io ne l'avessi voluta cavare, la non ne sarebbe voluta uscire. Firenzuola. - Non ha mai voluto mangiare, non è mai voluta uscire. Manzoni. - Avrebbe dovuto imparare che nell'Inferno non vi è luogo di redenzione. Segneri. - Se si fosse creduto che tanto o quanto elle fossero dovute piacere al mondo, si potevano aggiungere. V. Borghini. - Che uomo è costui, il quale nè vecchiezza nè infermità dalla sua malvagità l'hanno potuto rimuovere? Boccaccio. - Io sarei potuta morire onesta. Boccaccio. - Una piccola parte del genere umano non è potuta altrimenti pervenire al presente stato civile, se non dopo una quantità innumerabile di secoli.
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