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      Staremo a vedere si dice con più forza che vedremo; p. es. staremo a vedere se si pentirà di quello che ha fatto. Stare per, o Esser per, con l'infinito, circoscrivono un futuro di cosa imminente. (Vedi qui appresso il cap. XX, § 17).
     
      § 23. Andare col gerundio indica azione continuata o frequente. Veggo Ligurio andar di qua guardando (guardare). Machiavelli. - Andava per li campi certe erbe cogliendo (coglieva). Boccaccio. - La' ve (laddove) cantando andai di te molti anni Or come vedi vo di te piangendo: (cantai, piango). Petrarca. - Voi mi domandate che cosa vada io facendo (che cosa faccia, che cosa stia a fare) qui sulle rive dell'Elba. Algarotti. - Fra sognare e fantasticare andrai consumando la vita. Leopardi.
     
      § 24. Venire col gerundio indica azione graduata. Il marito si venne accorgendo (si accorse a poco a poco) che ella nel confortar lui a bere non beveva perciò essa mai. Boccaccio. - Vengo leggendo e scribacchiando (leggo ecc.) stentatamente. Leopardi. - Quel fervore d'affetto che avea la moltitudine per Marco, s'era venuto a poco a poco scemando. Grossi.
      Venire coll'infinito non può fare da ausiliare. Venir di fare nel senso di aver fatto è un turpe francesismo. Je viens de lire, ho letto or ora; il vient de sonner, nous venons d'arriver, siamo arrivati.
      È pure barbarismo il dire - questa cosa va a farsi, va a compiersi, va ad esser messa in pratica, invece del futuro si farà, si compirà ecc. e il dire: quest'altr'anno vado a leggere Dante per dire leggerò.
      Dovere, volere, potere, si usano talvolta come ausiliarii dinanzi ad un infinito.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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