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      Aveva un uccellatore in quel di Prato presa un quaglia e .... avevala attaccata a piede d'una finestra .... Della qual cosa avvedutosi uno sparviere, subito vi fece su disegno. Firenzuola.
     
      § 16. Talora (specialmente in verso) si usa il passato remoto per indicare un fatto che si è avverato fino ad oggi (e al quale per conseguenza converrebbe meglio il passato prossimo), o che si è avverato e si avvererà sempre, come ne' proverbi e nelle sentenze (vedi sopra § 3 in princ.). Mal fu la voglia tua sempre sì tosta. (Così dice Virgilio al centauro Nesso). Dante. - Raro un silenzio, un solitario orrore D'ombrosa selva mai tanto mi piacque. Petrarca. - Cosa fatta in fretta non fu mai buona. (Proverbio). - Molte fiate già pianser li figli Per le colpe de' padri. Dante. - Passasti. Ad altri Il passar per la terra oggi è sortito .... Ma rapida passasti (sei passata). Leopardi. - Volli, sempre volli e fortissimamente volli. Alfieri.
     
      § 17. In generale nel verso il passato remoto può fare in tutti i casi le veci del prossimo, anche se si tratti di un fatto accaduto nel giorno stesso in cui si parla o pochi momenti prima. E s'io fui dianzi alla risposta muto Fat'i (gli) saper che il fei (feci) perchè pensava Già nell'error che m'avete soluto (sciolto). Dante. - Udisti? Udii. Vedesti? Io vidi. Oh rabbia (di cosa accaduta durante la scena medesima). Alfieri. - Ove nascesti? (sei nata). In Argo. Alfieri. -
      Anche in prosa, quando lo scrittore richiama una cosa detta poco prima, può usare talora, invece del passato prossimo o dell'imperfetto, il passato remoto.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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