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      Manzoni.
      Talora si usa costruire l'oggetto del verbo colla prep. di, come se l'infinito fosse diventato un vero nome, ma ciò non deve farsi quando l'oggetto possa intendersi come soggetto, o quando in qualunque siasi modo sorgesse equivoco o difficoltà. Al valicare d'un fiume questi assalitolo il (lo) rubarono. Boccaccio. - Dice Alberto che nel piantare degli alberi si dee considerare l'età della luna. Crescenzio. - Era un bisbiglío, uno strepito, un picchiare e un aprir di usci (verbalmente picchiare agli usci, aprir gli usci). Manzoni.
     
      § 7. COSTRUZIONE DEL SOGGETTO DELL'INFINITO SOSTANTIVATO. Il soggetto dell'infinito sostantivato si costruisce colla prep. di. Il cantar novo e il pianger degli augelli (gli uccelli cantano e piangono). Petrarca. - Poco dopo il levar del sole (il sole si leva). - Allo spuntar del giorno (il giorno spunta). Manzoni. - Non fu di minor momento il variare della religione. Machiavelli. - Il portar diritto della persona, il movere risoluto delle membra mostravano in lei una natura valida e rubizza. (Qui portare e movere hanno senso intransitivo). Grossi.
      Il possessivo può anche far le veci del soggetto colla prep. di. Non merta il mio (di me) Lungo servire e questo bianco crine La diffidenza tua. Monti. - Le cagioni e i modi del loro alterarsi (dell'alterarsi degli ordini) furono i molti ingegni trovati dagli uomini. Leopardi. (Cfr. addietro cap. VII, § 7).
     
      § 8. Se però l'infinito sostantivato fosse costruito con un complm. o con un predicato nominale, allora si pone il nome del soggetto senza di, potendosi per altro anche allora continuare l'uso del pronome possessivo, quando il senso lo ammetta.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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