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      Si può adoperare in due modi: come dipendente dal soggetto della proposizione principale, e come indipendente da esso, od assolutamente.
      Quando dipende dal soggetto della proposizione principale può usarsi o come complemento, o come proposizione tanto coordinata, quanto subordinata.
     
      § 2. IL GERUNDIO COME COMPLEMENTO determina un verbo e fa le veci d'una frase avverbiale, p. es. venire correndo (a corsa), insegnando (coll'insegnare) s'impara. C'intenderemo meglio parlando che scrivendo (a voce che per iscritto). - Ambo (ambedue) i vestigi suoi cerchiam piangendo (con pianto). Casa. - Rammentate ai vostri che vincendo a Benevento (col vincere) ricuperano la desiata patria. Guerrazzi. - Ritornò su nuotando (a nuoto). Boccaccio.
      Come complemento del verbo mandare è molto frequente negli antichi, ma raro nell'uso moderno: Al re Guglielmo mandò significando (a significare) ciò che fare intendeva. Boccaccio. - Mandolla pregando (a pregare) che le dovesse piacere di venire. Boccaccio.
      Come predicato ai verbi stare, andare, venire ecc. (Vedi addietro, cap. XVI, § 22-24).
      Il gerundio come complemento avverbiale era anticamente costruito con la preposizione in. - Io comincerò da .... quello che si convenga fare, per potere in comunicando ed in usando colle genti, essere accostumato e piacevole, e di bella maniera. Casa. - Disse, e il caso in narrando aggrava molto. Tasso.
     
      § 3. COME PROPOSIZIONE IMPLICITA il gerundio semplice o composto denota le circostanze, date le quali o per le quali si compie l'azione principale.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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