Pagina (232/500)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Perciò che l'uno e l'altro era prod'uomo nell'arme, s'amavano assai. Boccaccio. - Quando s'accorsero d'essere osservati, si parlarono sotto voce e tornarono indietro. Manzoni. - Spesso per maggior chiarezza il reciproco si rafforza coi modi avverbiali l'un l'altro, l'un coll'altro ecc. fra loro, insieme ecc. E baciavansi insieme alcuna volta. Dante. - Essendosi accapigliati insieme due cherici ecc. Cavalca.
      Anche nella terza persona singolare può aver luogo il reciproco, quando vi sia un nome collettivo. Vieni a veder la gente quanto si ama (cioè quanto gli uomini, compresi nel collettivo gente, si amano fra di loro). Dante.
      L'un l'altro, l'uno all'altro ecc. bastano a dare senso reciproco alla terza singolare anche non riflessiva. L'un l'altro abbracciava. Dante. - L'un l'altro ha spento. Dante.
     
      § 13. FORMA PASSIVA. La forma passiva propriamente detta è costituita (come dicemmo qui addietro, cap. XVI, § 14) dal participio passato di verbi transitivi, accompagnato dai tempi semplici e composti di essere. Io sono lodato, tu sei stato lodato, egli sarà lodato ecc. Il participio passato prende qui valore d'aggettivo, inquanto si accorda sempre in genere e numero col proprio soggetto (furono lodati o lodate; è stata lodata, saranno state lodate); ma conserva il valore verbale, in quanto prende dall'ausiliare, cui s'accompagna, la determinazione del tempo, cioè esprime il presente, quando l'ausiliare sta in questa forma, l'imperfetto, il passato remoto, il futuro ecc. quando l'ausiliare è imperfetto, passato remoto ecc.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500