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      § 4. Esempii misti. - S'è messa la più folta neve del mondo e nevica tuttavia. Boccaccio. - Che caldo fa egli? Anzi non fa egli caldo veruno. Boccaccio. - Egli è notte buja e pioveggina. Sacchetti. - E piove alfin quando sì spesso tuona. Ciriffo Calvaneo. - Questa non è la via d'andare ad Alagna (Anagni): egli ci ha delle miglia più di dodici. Boccaccio. - Chi vuole che un libro sia gradito egli ci dee essere delle figure. Gozzi. - Fa' conto che vi sia de' diavoli dabbene come v'è degli uomini. Leopardi. - Egli è qua un malvagio uomo che mi ha tagliata la borsa. Boccaccio. - Non è guari che qui venne Alimeto. Boccaccio. - Oggi fa l'anno che nel ciel salisti. Petrarca. - Poco mancò ch'io non rimasi in cielo. Petrarca. - Nè d'ancora v'è d'uopo nè di sarte. Caro. - Occorsogli di vedere il ricco letto, indietro fuggendo si ritornò. Boccaccio. - Soccorrer qui, non lagrimare accade. Ariosto. - Nessuna compagnia è piacevole, a lungo andare, se non di persone, dalle quali importi o piaccia a noi d'esser sempre più stimati. Leopardi. - Non ti dispiaccia Se Brunetto Latini un poco teco Ritorna indietro. Dante. - Umana cosa è aver compassione degli afflitti. Boccaccio. - È bello, è divino per l'uomo onorato Morir per la patria, morir da soldato. Arcangeli. - A voi tocca, amatissimo Redentore, di stendere sui lor colli le vostre braccia. Segneri. - Per me si va nella città dolente. Dante. - Credesi che la marina da Reggio a Gaeta sia quasi la più dilettevol parte d'Italia. Boccaccio. - Hassi (si ha) a potar le viti? hassi a seminar le campagne? hassi a tagliar le selve?


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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