- Vedi là! come mandano lesti le ruote!
Nel vivo parlar toscano odesi anche dice per si dice; p. es. Dice che al Teatro si prepara un bello spettacolo:
dal pronome uno accompagnato colla terza singolare di tutti i tempi; p. es. quando uno ha voglia e capacità, trova sempre di che vivere, invece di quando si ha ecc. si trova ecc. (Vedi addietro, cap. X, § 3, in fine)
dal nome generico l'uomo. Confessando i proprii mali, quantunque palesi, l'uomo nuoce molte volte ancora alla stima, e quindi all'affetto che gli portano i suoi più cari (potea dirsi si nuoce .... ci portano i nostri più cari). Leopardi. - Vedi anche il primo esempio qui addietro nel § 9.
È antiquato l'uso di uom senza articolo (pari al francese on) nel senso di uno, e così pure di ogni uomo per ognuno. Vedi addietro cap. X, § 3, nota.
CAPITOLO XXV
Uso dell'avverbio.
(Gramm., P. II, cap. XXVIII)
§ 1. NATURA DELL'AVVERBIO. L'avverbio, la preposizione e la congiunzione sono tre parti del discorso tutte della medesima natura, esprimono cioè ugualmente una modalità dell'azione significata dal verbo. Differiscono però in questo; che l'avverbio propriamente detto modifica semplicemente il senso della parola a cui si riferisce, senza porla in relazione con altre parole, mentre la preposizione e la congiunzione valgono appunto come legame, come passaggio fra quella ed altre. Del resto, anche la preposizione ha a fondamento l'avverbio, e la congiunzione si serve degli avverbii per unire insieme le proposizioni. Gli avverbii relativi fanno quasi sempre officio di vere congiunzioni, e per conoscere la loro natura avverbiale bisogna soggiunger loro davanti un avverbio dimostrativo, o scioglierle nei loro elementi: p. es.
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Teatro Vedi Gramm
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