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      (non colà in questi casi). Bisogna però avvertire d'usar questi modi soltanto quando la cosa indicata è materialmente presente a noi, non già quando trovasi solo davanti al pensiero, poichè non si direbbe bene, dopo aver parlato d'un fatto, d'un'opinione, d'una cosa soltanto pensata, questo qui, quello là. Non si suole nemmeno usare questo costrutto con pronomi esclusivamente personali, p. es. questi qui, costei qua, colei là, ma soltanto con pronomi di cosa, posto pure che si riferiscano a persona. - Questi ligustri qui, questi amaranti Ti diè pur dianzi il tuo vicin Fileno. V. Martelli. - È questo qua il mio figliuolo? Egli è desso. Cecchi.
      Nell'uso fiorentino dicesi anche: questo ch'è qui, quello ch'è lì o là. P. es. Io già serviva voi altri, ed ora questo famiglio ch'è qui, serve me e governa questo cavallo. Vasari.
      Anche dopo ecco si usano dimostrativamente qui e qua, costì ecc. e lì ecc. - Ecco qua i frutti della vostra lunga pazienza! Segneri. - Ecco qui Stazio, ed io lui chiamo e prego. Dante. - Ecco là quello che tu cercavi. Dicesi parimente: eccolo qui, eccolo là, eccolo costà ecc.
     
      § 8. IVI e QUIVI (usati solamente nelle scritture) differiscono da lì e là perchè denotano un luogo già prima indicato e conosciuto. Poco differiscono tra di loro, se non che quivi è più frequentemente usato, che ivi. Avvegnachè si muova (l'acqua) bruna bruna sotto l'ombra perpetua che mai Raggiar non lascia sole ivi nè luna. Dante. - Dov'è l'amore e 'l piacere, ivi va l'occhio. Passavanti.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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