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      Boccaccio. - Sempre che tu ci viverai ecc. Boccaccio. - Non bisognava venirci sì presto. Cecchi. - Quanto ai modi Vi è, ci è, vi ha, ci ha, ci vuole, ci va, ci corre ecc. vedi addietro cap. XXIV, § 3.
      Vederci, sentirci si usa comunemente per aver la vista, aver l'udito. - Non ci vede di qui a lì. Magalotti.
     
      § 11. Ne si usa con verbi di moto. Uscinne mai alcuno (uscì di qui)? Dante. - Al bosco Corse Diana ed Elice caccionne (di là, dal bosco). Dante.
      Invece di ne si trova adoprato anche ci; Trasseci (trassene) l'ombra del primo parente. Dante. - Ella tosto serrò l'uscio com'io ci uscii. Boccaccio. - E si usa anche nel parlar familiare.
      Ne unito colle particelle riflessive (me, ne ecc.) suol usarsi con verbi di moto per indicar chiaramente la partenza da un luogo: andarsene, fuggirsene, valgono quanto andar via, fuggir via; p. es. Me ne vado da questa casa. Il tale se n'è fuggito. Si usa pure con altri verbi non di moto p. es. me ne sto quieto, te ne vivi felice. Vedi addietro cap. XXIII, § 4.
      Nello stile più elegante e nel verso si può usare anche il semplice ne senza necessità, a guisa di pleonasmo. Là tornati con una tavola, su v'acconciarono la fante, ed alla casa ne la portarono. Boccaccio. - Il ronzino, sentendosi pugnere, correndo per quella selva ne la portava (quasi la portava via). Boccaccio. - E così spesso con andare. - Comperò un grandissimo legno, e andonne (andò) con esso in Cipri. Boccaccio. - Reputo opportuno di mutarci di qui e andarne (andare) altrove. Ciò pure con altri verbi non di moto: Al primo spuntare del giorno ne lo (il gherofano) traeva fuori della sua capannetta e .... con purissima e fresca acqua ne lo ristorava.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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