- Può francamente andare in là cogli anni. Lippi. - Nè vivrei già, se chi tra bella e onesta Qual fu più lasciò in dubbio, non sì presta Fosse al mio scampo là verso l'aurora. Petrarca. - Infino a lì non fu alcuna cosa Che mi legasse. Petrarca. - Si dice esser lì lì o star lì lì per fare una cosa, nel senso di esser sul punto di farla; e così pure lì per lì nel senso di, in un punto medesimo, all'improvviso.
Si adoprano pure in senso pronominale da potersi rendere con questa cosa, quella cosa ecc. preceduta da preposizione. Qui (su questa cosa) non resta da dire al presente altro. Boccaccio. - Il caso è qui (in queste condizioni). Cecchi. - Bella cosa è in ogni parte saper per ben parlare, ma io la reputo bellissima quivi saperlo fare, dove la necessità lo richiede. Boccaccio. - Io non pensavo costì (a cotesta cosa). Ambra. - Sin a costì sapevo. Cecchi. - E strinse il cor d'un laccio sì possente, Che morte sola fia ch'indi lo snodi. Petrarca.
§ 16. Sono correlativi fra di loro, indicano cioè i due termini in relazione reciproca i seguenti avverbii locali, qui, lì o là; qua, là; lì, là; qui, quivi; quinci e quindi; su, giù ecc. Di qua, di là, di su, di giù li mena. Dante. - Stanco già di mirar, non sazio ancora Or quinci, or quindi mi volgea. Petrarca. - Molto è lecito là che qui non lece (è lecito). Dante. - Andato parecchie volte di giù in su per la piazza di San Giovanni ecc. Belcari.
§ 17. Talora l'avverbio locale dà al verbo con cui si unisce un significato tutto speciale, che potrebbe esprimersi con altro verbo, come nelle frasi dir su per parlare o recitare, star lì per aspettare, mandar giù per inghiottire, por giù per deporre, andar via per partire, mandar via per licenziare e sim.
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Fosse San Giovanni
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