XII, § 25). Chi mai sarà? Niccolini. - Dove mai si va a ficcare il diritto? Manzoni. - Quanti mai che invidia fanno Ci farebbero pietà! Metastasio. - Stava attento attento, se mai il funesto rumore s'affievolisse. Manzoni.
§ 21. Giammai (già mai) è più frequente in poesia che in prosa, ha più forza di mai, e calca meglio la durata del tempo: del resto soggiace alle stesse regole date per l'avverbio semplice. A chiesa non usava giammai, Boccaccio. - E fatto ghiotto del suo dolce aspetto Giammai gli occhi dagli occhi levar puòlle. Poliziano.
§ 22. AVVERBI RELATIVI ED INTERROGATIVI. Gli avverbii relativi corrispondono agli avverbii dimostrativi qui, quivi, costì, là, ora, allora ecc. così ecc. che si esprimono solo quando prema porli in vista, altrimenti si omettono, e si omettono poi sempre quando i relativi prendono senso interrogativo, dubitativo od esclamativo. Percosse L'impeto suo più vivamente quivi Dove le resistenze eran più grosse. Dante. - Dove meno era di forze, quivi più avara fu di sostegno. Boccaccio. - Torno dov'arder vidi le faville (cioè là dove). Petrarca. - Ov'è ora l'amore a me mostrato? Boccaccio. - Dov'è il timor di Dio? Manzoni. - Essa piacevolmente donde fossero e dove andassero li domandò. Boccaccio.
Talora si esprimono, anche senza necessità, gli avverbii dimostrativi. Ahi Pisa vituperio delle genti Del bel paese là dove il sì suona! Dante. - Arrivata là dove Ercole era, gli disse ecc. Leopardi. -Si sogliono per altro esprimere quando indicano una direzione diversa da quella che il relativo significa; p. es. io vado là onde tu vieni.
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