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      Quindi partì Ruggier, ma non rivenne Per quella via che fe' già suo malgrado. Ariosto. - Chi possendo (potendo) star cade tra via Degno è che mal suo grado a terra giaccia. Petrarca.
      Innanzi e davanti in certe frasi temporali ricusano la preposiz. di, p. es. innanzi tempo, avanti sera, avanti giorno. Ambrogiuolo si ritornò a Parigi avanti il termine preso. Boccaccio. - È dunque ver che innanzi tempo spenta Sia l'alma luce? Petrarca. Ma quando precedono un infinito, richiedono la prep.: avanti di leggere, innanzi di partire. - Fino può unirsi con a o da, secondo che si vuole indicare il moto verso un termine, o il moto da un termine verso di noi. Ma guarda i cerchi fino al più remoto. Dante. - La nostra amicizia cominciò fino dagli anni più teneri. Redi.
     
      § 14. PREPOSIZIONI USATE AVVERBIALMENTE. Molte preposizioni improprie si adoperano frequentemente a maniera d'avverbio. Ciò avviene nei seguenti casi:
      quando il termine di tali preposizioni si trovi unito al verbo in forma congiuntiva avverbiale o pronominale (mi, ti, si, loro ecc. per a me, a te, a se, a loro ecc.; ci o vi per in ciò, su ciò e sim.). Si costruiscono così le preposizioni contro, incontro, davanti, dietro, dentro, intorno, su, sopra, sotto ed altre. Il vescovo di Firenze aveva prima il duca d'Atene favorito, dipoi gli aveva congiurato contro. Machiavelli. - Gli si buttò in ginocchioni davanti. Manzoni. - Oh dolcissime voci che mi suonano intorno. G. Gozzi. - Doveva tenersi intorno un buon numero di bravacci. Manzoni.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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