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      Manzoni. - Apollo va gridando: o asso o sei. G. Gozzi.
      In senso di dichiarazione o correzione la congiunzione non si suole porre davanti al primo concetto, ma solo ai seguenti, e talora si rafforza cangiandosi in ovvero, ossia, o piuttosto e sim.; p. es. la filologia o scienza delle lingue; la filosofia o scienza delle facoltà dell'animo. Ove porge ombra un pino alto od un colle Talor m'arresto. Petrarca. - Beva una buona giara, ovvero due, di acqua pura. Redi. - Se il mondo biasima qualche nostro istituto o andamento buono o cattivo, a noi non bisogna altro che perseverare .... Ciò che fu condannato in principio o che parve strano, sarà tenuto per ragionevole e regolare. Leopardi:
      o nelle locuzioni negative può far le veci di nè. Senza far motto ad amico od a parente, andò via. Boccaccio. - Nè mi vale spronarlo o dargli volta. Petrarca. - Come avvien che nè in prosa è detta o in rima Cosa che non sia stata detta prima. Berni.
     
      § 5. MA aggiunge un concetto ad un altro per indicare limitazione od opposizione rispetto al primo. In relazione con una prop. negativa ma si rafforza spesso con bensì, bene, anche, eziandio, piuttosto ecc. Il buon pastore tosa, ma non iscortica. Giusti. - Stimava io che l'impetuoso vento dell'invidia non dovesse percuotere se non l'alte torri .... ma io mi trovo della mia estimazione ingannato. Boccaccio. - Don Rodrigo voleva bensì fare il tiranno, ma non il tiranno salvatico. Manzoni. - Da barbari non si dee far giudizio degli uomini, ma bene degli inciviliti.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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