Pagina (297/500)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      (Vedi addietro, cap. VI, § 8). Talora con la preposizione a: povero a me! poveretto a lui!
     
      § 3. La interjezione ecco equivalente presso a poco a vedi, guarda o sim. ha molti usi che siamo andati notando via via, e che qui raccogliamo insieme:
      si affigge le enclitiche pronominali e l'avverbiale ne; p. es. eccomi, eccoti, eccolo ecc. eccoci (ecco noi), eccovi (ecco voi), eccone (vedi Gramm., P. II, cap. XXVIII, § 7). - Eccoti si usa per maggior vivacità invece di ecco. Dicendo queste parole, eccoti quel malvagio Giuda, e pessimo mercatante. Vita di Cristo;
      regge, a maniera di oggetti, nomi, pronomi (in forma oggettiva), infiniti, participii e proposizioni oggettive. - Quand'ecco i tuoi ministri io non so d'onde. Petrarca. - Ecco lui pronto A renderci di sè, disse, buon conto. Ariosto. - Ecco entrare nella chiesa tre giovani. Boccaccio. - Ecco i giudici a sedere. G. Gozzi. - Eccoti nato il dispregio che l'una classe ha per l'altra. G. Gozzi. - Ecco che la fortuna ai nostri cominciamenti è favorevole. Boccaccio:
      resta indipendente, ed ha più propriamente il valore d'interjezione. - Ecco, disse la donna, per questa volta io non vi voglio turbare nè disubbidire. Boccaccio. - Ecco apparir Gerusalem si vede. T. Tasso. - Ecco bello innamorato! or non ti conosci tu, tristo? Boccaccio;
      si rafforza cogli avverbii locali qui, qua, lì, là. - Ecco qua i frutti della vostra lunga pazienza! Segneri.
     
      § 4. O (senza h) si usa o solo o davanti ad un nome, per chiamare qualche persona o cosa; p. es. o vien qua; o Giovanni, o Agnese, o fratelli, o donne, o lupo, o cavallo ecc. o quel giovine, o quella signora ecc.:


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





Vedi Gramm Giuda Cristo Gozzi Gozzi Gerusalem Tasso Giovanni Agnese