Tutti nascemmo e nasciamo uguali. Boccaccio. - Entro mallevadore della sua fedeltà. Manzoni. - Vivete e morite sicuro che io viverò e morrò moglie di messer Torello. Boccaccio. - Giunto in Arezzo cadde malato. G. Villani. - In poco d'ora cadde morta. Novelle antiche. - Quelle stesse armi .... onde va Turno altero. Caro. Talora questa costruzione si confonde con quella, di cui parlammo P. I, cap. II, § 8 e 9.
I verbi che servono al predicato nominale si usano talora, in altro senso, come predicati verbali. Così essere quando sta per esistere. Quando tu avrai trovato che Iddio non sia, che avrai fatto? Boccaccio; o per trovarsi. - Fu in Perugia un giovane, il cui nome era Andreuccio. Boccaccio. Ma in questo senso si preferisce dire esserci o esservi: p. es. che Iddio non ci sia ecc. Ci fu in Perugia ecc. Ovvero quando vale accadere. Le cortesie, L'audaci imprese io canto Che furo al tempo ecc. Ariosto; od in altri sensi. Stare si usa per istar fermo, ma più in verso che in prosa. Qual masso che dal vertice .... Batte sul fondo e sta. Manzoni. Parere per apparire è oggi soltanto poetico. Nella faccia quale Par (apparisce) tremolando mattutina stella. Dante.
§ 8. USO DEGLI ARTICOLI COL PREDICATO NOMINALE. Stabilimmo (P. I, cap. XIII, § 31) che il sostantivo del predicato nominale non riceve per regola gli articoli, poichè si usa, per lo più, in un senso affatto generale. La maraviglia Dell'ignoranza è figlia E madre del saper. Metastasio. - Li riceve però, quando esprime qualche cosa di particolare a noi noto, o determinato dai complementi che lo accompagnano.
| |
Torello Arezzo Villani Turno Iddio Perugia Andreuccio Iddio Perugia Par
|