La donna colla sua compagnia si misero in via e andavano ratti quanto potevano (dove il genere si adatta al maschile per una costruzione di pensiero). Boccaccio.
§ 11. PERSONA. Se i soggetti sono di persone diverse, il predicato regolarmente si accorda colla prima a preferenza della seconda, e colla seconda a preferenza della terza. Lo duca ed io per quel cammino ascoso Entrammo. Dante. - Nè tu nè io non possiamo intender la cagione. Leopardi. - Tu dall'un lato e Stecchi dall'altro mi verrete sostenendo. Boccaccio. - Se per altro i soggetti fossero separati da nè od o, e la terza persona fosse messa in ultimo, il predicato può concordare con questa. Me degno a ciò nè io nè altri crede. Dante. - De' quai (quali) nè io nè il Duca mio si accorse. Dante.
Quanto all'accordo del relativo, vedi il capitolo sulle proposizioni relative.
§ 12. GENERE. Se i soggetti sono ambedue dello stesso genere, vi si concorda naturalmente anche il predicato: se poi sono differenti, bisogna distinguere:
o essi consistono in uomini, cose personificate od animali, e allora il predicato nominale si accorda sempre col maschile anzichè col femminile. Messer Amerigo che già credeva la figliuola e il nipote esser morti, fu il più dolente uom del mondo. Boccaccio. - Il conte e la contessa eran rimasti soli. Grossi;
o i soggetti sono cose inanimate od astratte, ed anche allora si dà per lo più la preferenza al maschile; p. es. il giglio e la rosa sono odorosi. Ma la penna e la mano e l'intelletto Rimaser vinti nel primiero assalto.
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Entrammo Stecchi Duca Amerigo Rimaser
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