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      L'orecchia, altra è interiore, altra esteriore. Segneri. - Dici davvero? Davvero. Manzoni;
      nelle proposizioni usate a maniera d'interjezione, per es. Bella notte, amico (sottint. è una ecc.). Leopardi. - Buon per te che sei stato disingannato in tempo! (cioè è buono, è bene per te). Manzoni. Così nei saluti: buon giorno! addio! nelle imprecazioni: alla malora, via, presto (sottint. va', andate ecc.);
      nelle descrizioni di cose che accadono e si succedono rapidamente, e in generale nel parlare sentenzioso ed energico. Quinci un romoreggiare, un riso, un giubilo (sottint. sorse), Che d'allegrezza empia le sale e gli atrii. Caro. E così spesso dopo avverbii di tempo o di luogo allora, qui, su, là, giù ecc. e dopo l'interjezione ecco (vedi P. I, cap. XVI, § 20; cap. XX, § 24; cap. XXV, § 5).
      Talora invece di ripetere il predicato verbale gli si sostituisce il verbo fare. Non altrimenti Tideo si rose Le tempie a Menalippo per disdegno Che quei faceva (si rodeva) il teschio e l'altre cose. Dante.
     
      § 14. OGGETTO. Dicesi oggetto quella cosa o persona, nella quale passa l'azione del soggetto; e può essere o un sostantivo o un'altra parte del discorso sostantivata. (Quanto alla proposizione oggettiva vedi più oltre in questa P. II). Ma perchè l'oggetto sia veramente tale, richiedesi che esso resti affatto fuori dell'azione, e stia in contrapposizione col soggetto stesso (come significa appunto la parola oggetto). P. es. se dico io lodo i buoni, colla voce i buoni esprimo un vero oggetto, perchè i buoni non entrano in alcun modo nell'azione di lodare, e restano come di contro a me, che fo tale azione.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





Tideo Menalippo