di accordar sempre quando il participio sia predicato nominale. Poscia ch'io ebbi rotta la persona ecc. Dante. (Vedi qui sopra § 17).
Il participio costruito assolutamente (cioè senza l'ausiliare avere od essere) deve accordarsi coll'oggetto. Vedi Parte I, cap. XXI, § 12. Per le eccezioni, vedi cap. XXII, § 5.
§ 20. DUPLICAZIONE DELL'OGGETTO. Sovente, massime nel parlare familiare e quando la chiarezza o la forza lo richiedono, l'oggetto ora si anticipa, ora si ripete nella medesima proposizione, mediante le forme congiuntive dei pronomi dimostrativi e personali (lo, la ecc. mi, ti ecc.). Si proponevano di non lasciarla posare quell'acqua. Manzoni. - Io l'avrei bene il mio povero parere da darle. Manzoni. - La legge non l'ho fatta io. Manzoni. - Questa fatica io me la serbava quasi di nascosto. Giusti. Vedi P. I, cap. VI, § 14, e la P. III, dove si parla delle inversioni.
§ 21. ELLISSI DELL'OGGETTO. Con molti verbi l'oggetto resta o può restare sottinteso, sia perchè il contesto basti a farlo intendere, sia per un senso speciale e proprio che al verbo si attribuisca. Un corriere è salito in arcione .... Sferza, sprona (sottint. il cavallo), divora la via. Manzoni. - Il mulo trasse (la gamba), e diegli un calcio nel capo tale, che l'uccise. Nov. antiche. - In un dì vendemmiarono (sottint. le uve) e misero in Pavia dieci mila veggie (botti) di vino. M. Villani. - Svina e imbotta (sottint. il vino) un po' giovane, acciocchè nella botte alquanto grilli. Davanzati. - Ogni buon cittadino che avesse (sottint. ricchezze, denari), sarebbe stato cacciato di casa sua.
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Vedi Pavia Villani
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