Firenzuola. - Lui presero nella battaglia con molta di sua gente. G. Villani. - Conoscendolo in poche di volte che con lui stato era. Boccaccio. - È però da fuggirai la frase un poca d'acqua e sim., benchè frequente nel parlar vivo e adoperata altresì talvolta dagli antichi.
Anche gli avverbii esprimenti quantità possono unirsi per la stessa ragione al complemento partitivo con di; p. es. assai di pane, abbastanza di virtù, più di male, meno di bene, ne ho assai, abbastanza. Si richiede sempre il complemento, quando il sostantivo ha gli articoli od è un pronome; p. es. Chi ha abbastanza di una cosa, ha già più di quel che gli occorre. Tommasèo. Più e meno in senso superlativo richiedono il complemento: il più o il meno de' giovani, il più della gente o (con accordo del genere e del numero) la più della gente, i più fra quelli, le più delle volte; ma in senso di comparativo possono anche farne senza, p. es. ho più di timore che di speranza, ovvero ho più timore che speranza; ho meno di costanza che di coraggio.
§ 20. La particella avverbiale ne premessa o attaccata a un verbo può fare da complemento partitivo tanto coi sostantivi, quanto colle altre parti del discorso sovra indicate; p. es. ne prese una quantità; non ne voglio alcuno; nel qual caso i pronomi si accordano rispetto al genere col sostantivo, cui si riferisce la particella ne; p. es. ve n'erano alcuni (uomini), alcune (donne); veggo que' pani, ne voglio molti; (di quelle pesche) datemene una.
§ 21. COMPLEMENTO PARTITIVO INDIPENDENTE. Spessissimo il complemento partitivo si usa in modo indipendente da ogni altra parola, per indicare una parte di una cosa o un certo numero indeterminato di cose.
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Villani
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