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      Ciò si può fare in due modi:
      in senso affatto generico per indicare tutto un genere o un numero di cose: questa costruzione si fa colla semplice di non articolata e, per lo più, accompagnata da un aggettivo. Per queste contrade e di dì (giorno) e di notte vanno di male brigate assai, le quali molte volte ne (ci) fanno di gran dispiaceri e di gran danni (è come se si togliesse il di, dicendo gran dispiaceri e gran danni). Boccaccio. - Si videro di gran novità in tutta la sua condotta. Manzoni. - Dava loro di fiere scosse. Manzoni. - Io ho di belli giojelli e di cari. Boccaccio:
      in senso più determinato equivalente presso a poco ad alcuni: questa costruzione si fa colla prep. articolata dello, della, degli ecc. e piglia il nome di articolo partitivo (vedi P. I, cap. XIII, § 9): senza aggettivo; p. es. del vino, dell'olio, degli uomini, de' libri: con aggettivo; p. es. del buon vino, dell'olio squisito, degli uomini dotti, de' libri dilettevoli.
      Sono da risguardarsi come locuzioni partitive di molto o di molti, invece del semplice molto, e così pure di più, di meno, per esprimere con più chiarezza la quantità che potrebbe accennarsi coi semplici avverbii. Una vite con di molti grappoli suvvi. Caro. - Non disse di più. Boccaccio
     
      § 22. COMPLEMENTO PARTITIVO COI VERBI. Il complemento partitivo indipendente si adopera altresì dopo alcuni verbi:
      dopo essere, parere e simili verbi predicativi (vedi P. II, cap. I, § 7). Lei non è di quelli che dan sempre torto a' poveri. Manzoni. - Federigo Borromeo fu degli uomini rari in qualunque tempo.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





Borromeo