Quindi: partir di casa, uscir di prigione, muoversi di camera, scender di letto, cavar di bocca, toglier di mano ecc.; venir di casa, cacciar di città e viceversa; uscir dalla prigione, muoversi da una camera, togliere dalle mani; venire e tornare da casa, da scuola e coll'inf. tornar da cenare, venire da far colezione. Coi nomi proprii di città o villaggi preferiscesi da, quando si ha riguardo al termine, dove si va; p. es. da Roma andai a Milano; si preferisce di, quando si ha riguardo al termine, donde si esce: vengo di Firenze, esco di Siena. Nelle date delle lettere o de' documenti si usa più spesso di. Di Roma, di Milano, di Varlungo ecc. Coi nomi di provincia o nazione adoprasi sempre di o dal: p. es. vengo d'Inghilterra o dall'Inghilterra, parto di Toscana o dalla Toscana.
§ 7. MOTO PER LUOGO. Per esprimere il moto a traverso o per entro ad un luogo si usa la prep. per. Giro per la camera, passeggio per la piazza, trovo uno per via o per la via, vado per acqua, viaggio per mare, per terra, entro per la finestra o per l'uscio. Per me si va nella città dolente (parla una porta). Dante. - Ella propose d'andar per lago fino a Lecco. Grossi. - Per aspri monti e per selve aspre trovo Qualche conforto. Petrarca. - E per mare e per terra ad un ricco uomo, come tu sei, ci è tutto pien di pericolo. Boccaccio.
Quanto a per locale nel senso di scopo, vedi più oltre.
Su per adoprasi spesso nel moto per luogo. Gli uomini e le donne vanno in zoccoli su pe' monti. Boccaccio. - Andava passo passo su per le rive di quel fiume.
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