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      Il mio cuore non può essere in pace, finattantochè egli non si riposi in voi. Trattato della Sapienza. - Non si destò finchè garrir gli uccelli Non sentì lieti. Tasso. - E stia giù fuori cogli orecchi intenti, Tra quelle schiere finch'ei non intenda ecc. Lippi. - Ciò specialmente si fa quando anche la prop. principale abbia senso negativo, e quando ad ometter l'avverbio non potrebbe sorgere equivoco.
      Qualora, ogni volta che, qualunque volta che, ognora che, sempre che ecc. segnano il ripetersi d'una medesima azione. Prestissimo (prontissimo) a correggermi sempre, ogni volta che da chiunque si sia mi saranno mostrati amorevolmente gli errori miei. Varchi. - Sempre che presso gli veniva, quanto potea con mano la lontanava (l'allontanava). Boccaccio.
     
      § 7. TEMPORALI IMPLICITE. Le prop. temporali si fanno implicite o col gerundio (presente e passato), o col participio presente assoluto, o col participio passato, tanto assoluto quanto no, o coll'infinito preceduto da preposizioni (Vedi P. I, cap. XXI, § 8, 11, 12, 13, 14 e cap. XXII, § 3, 4, 5). Andando così insieme (mentre andavano), quel suo fratello l'ammoniva e confortava a penitenza. Cavalca. - Il Magnifico, voltatosi ridendo a Madonna Margherita, eccovi, disse ecc. Castiglione. - Al suo apparire (appena egli apparve) coloro s'eran guardati in viso. Manzoni. - Dopo avere ammazzato uno .... era andato a implorar la protezione ecc. Manzoni.
     
      § 8. PROPOSIZIONI CAUSALI. Si uniscono alla principale mediante le congiunzioni di causa.
      Perchè (talora perocchè, perciocchè) dà la ragione d'un fatto, come dichiarazione di esso, quasi rispondendo a un'interrogazione.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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