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      A noi poverelli le matasse pajon più imbrogliate, perchè non sappiamo trovarne il bandolo. Manzoni. - Sogliono essere odiatissimi i buoni e i generosi, perchè ordinariamente sono sinceri e chiamano le cose coi nomi loro. Leopardi. - Si usa anche la semplice chè (segnata d'accento). Io non vi scrivo più a lungo, chè l'ora è tarda. Algarotti. - Con ellissi del verbo essere, p. es. taccio di questa cosa, perchè facile a intendersi.
      Poichè, dappoichè, dacchè, giacchè, mentre, e le frasi conciossiachè, essendo che, atteso che ecc. danno la ragione d'un fatto come motivo, già noto o presupposto, di esso. Poichè i vicini a te punir son lenti, Muovasi la Capraja e la Gorgona E faccian siepe ad Arno. Dante. - Piacerebbevi egli, poichè altrove andar non posso, di qui ritenermi? Boccaccio. - Di questo credo che sia difficile dar regola .... essendochè tra tutti gli uomini del mondo non si trovano due che siano d'animo totalmente simili. Castiglione. - Apprendete quanto sia gran male il peccato, mentre finch'egli resti nel vostro cuore, non lascia germogliare in voi frutti di vita eterna. Segneri.
      Come .... così correlativi servono anche spesso per congiunzione causale. Come si credono ammirati da tutti, così ragionevolmente amano i loro creduti ammiratori. Leopardi.
      È molto usata oggi, in questo senso, la congiunzione siccome, a cui suol seguire così, perciò o altro simile avverbio; p. es. siccome io non potrei ringraziarvi mai abbastanza, così (perciò) non aggiungo parola, o anche senza il secondo avverbio.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





Muovasi Capraja Gorgona E Arno