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      Boccaccio. - Rade volte ti avverrà di usare lungamente con una persona anche civilissima, che tu non scopra in lei e ne' suoi modi più d'una stranezza. Leopardi.
     
      § 17. Salvo che, eccetto che, tranne che, se non che ecc. indicano eccezione. È tutto ferro eletto, Salvo che 'l destro piede è terra cotta. Dante. - Dice S. Agostino che quella pena, eccetto che non è eterna, eccede mirabilmente ogni pena. Cavalca.
      Oltre che, oltre di che, indicano aggiunta. Le quali, oltrechè bellissime siano, di leggiadria e vaghezza tutte le altre trapassano. Boccaccio.
      Altre forme di simile valore sono senza che, lasciamo andare che ecc.
      Non che (vedi P. I, cap. XXVII, § 14) esclude anche la possibilità d'una circostanza. Non che riuscisse a trovar ragioni .... non sapeva quasi spiegare a sè stesso come ci si fosse indotto. Manzoni.
      È raro invece che.
     
      § 18. PROPOSIZIONI DI MANIERA IMPLICITE. Si fanno coll'infinito preceduto da senza, salvo che ecc. oltre a, non che, invece di; p. es. Mi rimiraron senza far parola. Dante. - L'invidioso, oltre ad offendere il prossimo, tormenta sè medesimo.
     
      § 19. PROPOSIZIONI COMPARATIVE. Le prop. comparative, che si possono riguardare come una specie delle proposizioni di maniera e guisa, o esprimono parità di grado fra due concetti, o esprimono disparità.
      Per esprimere parità di grado si usano gli avverbi e i pronomi correlativi così .... come, sì .... come, tale .... quale, tanto .... quanto; tanto più o meno .... quanto più o meno; più che .... e più, o coll'ordine inverso come .... così, quale .... tale, quanto più .... tanto più. Così la madre al figlio par superba, com'ella parve a me.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





Salvo S. Agostino