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      Io son che il feci; io son che questa frode Ho prima ordito. Caro. - Siete pur voi che parlavate dai palchi così arditamente. Segneri. - Tu sei che m'hai fatto il danno? tu pagalo. Segneri.
      I Francesi fanno larghissimo uso di questo rinforzamento, estendendolo non solo al soggetto, ma anche all'oggetto e a' complementi tutti quanti della proposizione, per mettere or l'uno or l'altro in maggior rilievo; p. es. è mio padre che ho oltraggiato, è così ch'io voglio fare, è a te che parlo, è di te che mi dolgo. Ma ciò è assai disforme dall'indole della nostra lingua, la quale deve in tali casi evitare il rinforzamento supplendovi colla costruzione inversa e con avverbii intensivi; p. es. mio padre ho io oltraggiato. Di te appunto io parlo ecc. o con una proposizione relativa Colui che ho oltraggiato è mio padre. Tu sei quello, di cui parlo.
      È bensì lecito anche nella nostra lingua il rinforzamento con qualche avverbio di tempo. Allora fu che per lui fece stanar le fiere dal bosco. Segneri. - Fu allora che i ribelli appiccarono il fuoco alla porta. Bresciani. - Allora fu che scoppiò la montagna. Bartoli. Ed è pur lecito farlo, se in luogo della cong. che si mettono gli avverbii relat. quando, dove. Se si tratta di rimediare al male .... siamo affatto mutoli .... Allora è quando non ci vogliamo ingerire ne' fatti d'altri. Segneri. Così può dirsi: fu quivi dov'io lo incontrai. Era là dove tutti accorrevano (sottintendendo il luogo, il sito o sim.). - Dove (cioè, il luogo dove) il suo zelo poteva esercitarsi liberamente era in casa.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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