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      Non ho punti quattrini. Ne hai pochi o punti? Non ho punto pane. E con di partitivo. Non ho punto di pazienza. (Vedi P. I, cap. X, § 31).
     
      § 9. Anche nulla e niente assumono spesso senso avverbiale. E nulla sbigottisce. Tasso. - Niente si mosse. Boccaccio.
      Anche l'avverbio già rafforza l'avverbio non, nè. Non già, come credi, Dicea, son cinta di terrena veste. Tasso.
     
      § 10. SUBORDINATE IN FORMA NEGATIVA. Molte volte una proposizione subordinata non negativa prende qualche voce negativa. Ciò avviene regolarmente:
      quando una prop. soggettiva o oggettiva dipende da una principale di forma negativa. Non fa d'uopo che le diciate niente (alcuna cosa). Grossi;
      nelle interrogazioni: O anima devota, hai tu nulla (qualche cosa) sopra coscienza? hai tu a soddisfare voto niuno? Lasca. - Salutatolo, il dimandò se egli si sentisse niente? Boccaccio;
      nelle prop. condizionali, quando si aspetta o si sospetta una risposta negativa; p. es. se vi occorre nulla, comandate. Altrimenti si usa qualche cosa, e oggi sempre qualcuno. Se vien qualcuno, chiamatemi;
      dopo senza che, prima che ecc. Stettero i nostri fuggitivi nel castello senza che accadesse nulla di straordinario. Manzoni. - Più mesi durò avanti che di ciò niuna (alcuna) persona s'accorgesse. Boccaccio. - Quanto bisogno abbiamo di fervente ricorso a lui (Dio) prima di risolverci a nulla! Segneri;
      nelle propos. comparative dopo che. (Anche qui più spesso alcuno o veruno che nessuno). Vedi P. I, cap. X, § 30.
      Altre volte la proposizione subordinata prende l'avverbio negativo non.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





Vedi P Dicea Dio