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      L'ho somigliato ad un puledro che per troppa gagliardia va (vada) continuamente in sulla schiena; ovvero a un fiume che per molto ingrossare alle volte s'intorbida. Caro. E dopo i superlativi o altre parole di senso assoluto. Dante è uno de' più cari amici ch'io abbia. G. Gozzi. - Merita d'essere annoverato tra i rari cittadini che abbi (abbia) avuto la nostra città. Machiavelli. Coll'indic. Mostrano quella maggior grandezza d'animo che oggi si può mostrare (per significare, che oggi se ne può mostrar sempre poca). Leopardi;
      o in senso di scopo e di fine. Divisero la città in sei parti, ed elessero dodici cittadini, che la governassero, i quali si chiamassero anziani e ciascun anno si variassero. Machiavelli. - Si aveva fatto un cappello di verdi fronde che (affinchè) dal sole il difendesse. Sannazzaro;
      o in senso di condizione. Ogni uomo o donna che senta (purchè senta), ha nelle parole uno stile suo. Tommaseo.
     
      § 3. Nelle PROPOSIZIONI SOGGETTIVE (vedi P. II, cap. V, § 5), considerandosi il concetto di esse in generale e piuttosto come pensiero che come fatto, si adopera quasi sempre il congiuntivo; p. es. Usanza de' Giapponesi è che il re mandi loro (a) denunziare la morte. Bartoli. Vedi altri esempi loc. cit.
      Qualora però la prop. principale sia un verbo od una frase che includa certezza, come appare, risulta, deriva, procede, è noto, è chiaro, è evidente, è certo (cioè è cosa certa) ecc. allora la subordinata ha il congiuntivo quando precede, ha l'indicativo se vien dopo. Che non si possa ed anco che non si debba far di queste cose, è notissimo a tutti.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





Gozzi Giapponesi