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      Non vo' che pił favelli. Dante. - I Savii hanno creduto che, senza questa cura sollecita di allevar bene i figliuoli, sieno vane tutte le leggi, e che essa sola senz'altra ordinazione ancor sia bastante a mantenere ne' popoli la giustizia. Segneri. - Se fosse vera l'opinione de' Pittagorici che la musica sia un rimedio a guarire da tutti i mali ecc. Segneri. - Immaginatevi che 'l Carnevale e la Poesia si siano fratello e sorella .... tenete che si corrispondano in ogni cosa, che abbiano quasi i medesimi furori .... e che facciano le medesime mascherate l'uno che l'altra. Caro. - Temo che la venuta non sia folle. Dante. - Poichč ti dispiace che altri dica male di te, non ne dire tu d'altrui. Cavalca. - C'era un certo numero di persone non ancora persuase che la peste ci fosse. Manzoni.
     
      § 6. Narrare, dire (nel senso di raccontare), sentire e sapere (nel senso di essere informato) e simili verbi della prop. principale, richiedono nella subordinata l'indicativo od il congiuntivo, secondochč la cosa detta o narrata si dą come certa, o come incerta; come un fatto vero, o come una voce, una tradizione di dubbia fede. Narrano le antiche cronache ch'egli fu gią in Portogallo un uomo dabbene. G. Gozzi. - Narrasi che tutti gli uomini .... fossero creati per ogni dove a un medesimo tempo .... e fossero nutricati dalle api, dalle capre ecc. nel modo che i poeti favoleggiarono. Leopardi. - Sento che il signor Redi stia meglio e molto me ne rallegro. Menzini.
      Accusare, incolpare o sim. alcuno che ecc. preferiscono il congiuntivo, ma hanno l'indicativo, quando uno accusa sč stesso di cosa vera.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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