Eccone, per maggior chiarezza, il quadro:
PresenteFuturo
Pass. Prossimo
}
Indicativo o imperativo
}
reggono
{
il presente o il passato del congiuntivoPresente
Passato
}
Congiuntivo
ImperfettoPassato remoto
Trapassato pross. e remoto
}
Indicativo
}
reggono
{
l'imperfetto o il trapass. del congiuntivo
(Passato prossimo)
Condizionale
Impf. o trap.
} Congiuntivo
§ 28. Esempii. I. Non veggo come mi possa riconciliar con esse. Caro. - Bisogna che se ne metta l'animo in pace. Caro. - Mi sono raccomandato a Dio che mi soccorra della sua grazia. Caro. - Cristo benedetto m'ha messo in cuore che io vi dica liberamente come il fatto sta. Caro. - Conviene ch'egli stesso abbia vedute e misurate le sue possessioni. Tasso. - Ha voluto Cristo che domandiamo del continuo le grazie all'Eterno Padre. Segneri.
Se però il fatto, di cui si parla nel presente, si riguarda come passato da molto tempo, e indipendente dal presente stesso, può usarsi l'impf. del congiuntivo. A me pare che i miei errori fossero degni di perdono. Tasso. - Non pare a te che gli antichi vivessero più di noi? Leopardi.
Lo stesso può farsi quando vuolsi indicare un fatto come incerto e ipotetico. Facciamo ch'io non dessi (dia) in un ventuno (in una disgrazia). Lasca. - È meglio risolversi a tentar la fortuna, e vedere se io potessi una volta uscire d'affanni. Lasca.
II. Non ebbi mai le Muse tanto in balía, che le potessi far cantare a lor dispetto. Caro. - Sono stato deliberando prima s'io vi dovessi rispondere, dipoi che sorte di risposta v'avessi a fare.
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Passato Dio Cristo Eterno Padre Muse
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