(Vedi P. I, cap. XVIII, § 13).
§ 29. TEMPI E MODI NELLE PROPOSIZIONI CONDIZIONALI. Oltre le regole generali date qui sopra, voglionsi assegnare speciali norme per i gruppi formati da una principale (qui detta dai grammatici apodosi), e da una condizionale subordinata (detta pur dai grammatici prodosi), potendo questi usare varii modi e tempi con assai libertà, secondo il variare del sentimento:
1ª forma. Indicativo nella prodosi; indicativo altresì o imperativo nell'apodosi. Il dir vostro, se pur pecca, pecca per bontà. Caro. - Umile sarà l'elocuzione, se le parole saranno proprie. Tasso. - Se tu avevi altra ira, non ci dovevi perciò straziare. Boccaccio.
Con questa forma si pone la condizione come reale, e la conseguenza come sicura e necessaria.
Spesso al presente o passato prossimo della prodosi corrisponde nell'apodosi il futuro; p. es. Se ella tanto può nelle bestie, che potrà negli uomini? Gozzi. - Mancherà l'industria e crescerà la pigrizia, se timore o speranza non ci governa. Davanzati.
2ª forma. Congiuntivo presente o passato nella prodosi; indicativo pres. o futuro nell'apodosi. Dove la vendetta degli uomini manchi, veglia il giudizio di Dio. Guerrazzi.
Con questa forma si pone la condizione come ipotetica, e la conseguenza come sicura.
3ª forma. Congiuntivo impf. nella prodosi; condizionale presente o passato nell'apodosi. Se stesse in arbitrio mio di servirla, mi contenterei di farlo. Caro. - Se fosse qui presente il Cagliostro, forse ci potrebbe dare un poco di lume. Leopardi.
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Vedi P Dio Cagliostro
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