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      Tommaseo. - Ogni dì sono in banchetti ed in balli, e in ogni altra maniera di barbara allegrezza. Bartoli.
      Quanto alla ripetizione della cong. o, vedi capitolo cit., § 4.
      Altre congiunzioni coordinanti si ripetono talora anch'esse per esprimer concitazione d'animo. Non morte aspetto .... Ma benigne accoglienze .... ma parole sciolte D'ogni freno, ma risi, vezzi e giuochi. Ariosto.
     
      § 8. Più proposizioni coordinate fra loro, ma subordinate alla medesima principale, ripetono la congiunzione subordinante, quando la chiarezza o la forza del discorso lo richiede. (Vedi P. I, cap. XXVII, § 9, capoverso terzo). Sono andati argomentando che quel che è bene a più, è maggior bene; e che la virtù che maggiormente giova è maggior virtù; e però che la giustizia in questo caso dev'esser preferita alla pazienza. Caro. - Se il Petrarca fu mai, e se questi versi son suoi, egli disse pur così. Caro.
      Più di rado si ripetono le congiunzioni bisillabe e trisillabe, come poichè, benchè, acciocchè ecc.
      Che serve anche talora a richiamare un'altra congiunzione precedente, o un avverbio relativo che tenga luogo di congiunzione. (Vedi loc. cit. capoverso terzo, nota). Ma poi che fu levato di sul colle L'incantato castel del vecchio Atlante E che potè ciascuno ire ove volle ecc. Ariosto. - E benchè quella che era più favorita dall'universale, solamente tre anni regnasse, e che nel 1381 la rimanesse vinta, nondimeno ecc. Machiavelli. - Il che vi fia (sarà) agevole, se voi mi crederete e che (se, qualora) far vogliate a mio senno.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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