§ 11. SUBORDINAMENTO APPARENTE. Spesso più proposizioni, benchè unite co' pronomi e colle congiunzioni stesse che servono al subordinamento, restano però in una certa indipendenza l'una dall'altra, a guisa di coordinate, potendosi, senza alterare il senso, mutarne il costrutto:
con relativi (modo più frequente negli antichi, che ne' moderni). Persuase costui i Genovesi a prendere quella impresa, i quali (ed essi) non solo per soddisfare al duca loro principe, ma per salvar le loro mercanzie, armarono una potente armata. Machiavelli. - Incontanente il dimandarono: come! non era costui attratto? A' quali il Fiorentino rispose (e il Fiorentino rispose): non piaccia a Dio. Boccaccio. (Vedine altri esempii, P. II, cap. V, § 4);
con congiunzioni subordinanti (anche le concessive in questi casi si costruiscono coll'indicativo, non col congiuntivo). Se fosse qui il Cagliostro, forse ci potrebbe dare un poco di lume, essendo vissuto parecchi secoli fa; se bene (ma), poichè morì come gli altri, non pare che fosse immortale. Leopardi. - La dottrina e i costumi vostri sono di troppo grande infezione alla gioventù. Sicchè (onde, quindi, perciò) vi si dà questo carpiccio. Caro. - Ben tutto giorno dicesti e dici sinceramente: io godrò; e parecchie volte, ma con sincerità minore: ho goduto. Di modo che (dunque) il piacere è sempre o passato o futuro, e non mai presente. Leopardi.
§ 12. COORDINAMENTO LOGICO DE' PENSIERI. Il coordinamento delle proposizioni (semplici od ampliate) deve corrispondere al coordinamento dei pensieri, cioè all'ordine, con cui più giudizii o complessi di giudizii vanno seguendosi l'un l'altro nella mente del parlatore, che li trasmette, per mezzo della parola, nella mente di chi ascolta.
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