§ 4. Si pospone l'aggettivo:
quando significa una proprietà sensibile di forma, colore, ornamento ecc., che serve a distinguere diverse specie d'un medesimo genere; p. es. vino nero, vino bianco, tavolino quadrato, acqua dolce, acqua salsa, abito scuro ecc. Ponendo lacciuoli all'oche salvatiche. Caro. - La costa sale con un pendio lento e continuo. Manzoni. - Portava .... due calze vermiglie. Manzoni. - Si anteporrebbe per altro anche qui l'aggettivo, se fosse già noto, o supponibile nel sostantivo. (Vedi qui sopra neri sopraccigli);
e specialmente quando deriva da nomi proprii di terre, città, persone ecc.; p. es. lingua italiana, nazione francese, accademia fiorentina, opera romana ecc.;
quando sia notabilmente più lungo del sostantivo (eccettuati però i superlativi in -issimo) o, in generale, quando il premetterlo farebbe cattivo suono; p. es. vino eccellente, cibo prelibato, donna amabile, anima candida (candida anima sonerebbe aspro). Larve seguite e culte con ardore inestimabile. Leopardi;
quando è accompagnato da avverbii, specialmente se di qualche lunghezza (salvo che non òstino le ragioni precedenti): molto più, se fosse determinato da complementi con preposizioni. Montagnuole piene di fiere. Caro. - Uomo d'aspetto maestoso, ma insieme amabile a maraviglia. Bartoli. - Saltar su un bel fanciullo tutto lascivo. Firenzuola. - Morì una figliuola oltre modo avvenente. Bartoli.
Per lo più anche quando l'aggettivo sia in forma alterata; p. es. le membra tenerelle, la voce deboletta, un fanciullo piccoletto.
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