L'altro era un fanciul piccolino. Boccaccio.
Quanto all'aggettivo in senso predicativo, vedi più oltre § 6, nota.
§ 5. Se gli aggettivi che accompagnano il sostantivo sono più d'uno, si seguono pure le regole date sopra, anteponendo quello che anche solo dovrebbe anteporsi, e posponendo l'altro o gli altri; p. es. Con un gran ramo d'albero rimondo. Ariosto. - Altrimenti, si prepongono o pospongono tutti, come suggerisce il senso e l'orecchio, costruendo l'ultimo colla cong. e (nè). La fama durevole e universale delle scritture .... moltiplica .... il loro pregio. Leopardi. - La villa d'un ricchissimo gentiluomo, bellissima e grandissima possessione. Caro. - Principiò come una grandine di goccioloni radi e impetuosi. Manzoni.
Quando fra due o più aggettivi uno serve a determinare il sostantivo e a distinguerlo da altre cose simili, questo aggettivo deve trovarsi accanto al sostantivo stesso; p. es. E nel vessillo imperiale e grande La trionfante Croce al ciel si spande. Tasso. Non poteva dirsi grande e imperiale.
Talora dei due aggettivi anche quello posposto ha la congiunzione, e la preposizione o l'articolo. A piè d'una bellissima fontana e chiara. Le parevano la più dolce cosa del mondo e la più vezzosa. Un uomo di scellerata vita e di corrotta. Boccaccio. - Scoprivano gli acuti denti e velenosi. C. Dati. - Non cercò fama di fino scrittore nè di alto. Giordani.
§ 6. Alcuni aggettivi prendono diverso significato, secondo la loro diversa collocazione rispetto al sostantivo:
1. si premettono in senso traslato, si pospongono in senso proprio; p. es. dolce riso, e vino dolce; cieca severità, e uomo cieco; nero presentimento, e abito nero; pover uomo, e uomo povero;
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