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      Si pospongono per altro ordinariamente:
      quando servono a distinguere le varie parti d'una serie; p. es. libro terzo, tomo secondo, capitolo quarto ecc. Carlo quinto, Arrigo settimo ecc. o quando il numero voglia porsi in maggior rilievo; p. es. nel termine di giorni sei: mi contò scudi trentaquattro, lire dieci, soldi cinque. - Lucca, rifiutata dai Fiorentini, fu da messer Gherardo Spinoli per fiorini trentamila comperata. Machiavelli. - Il dì sesto d'aprile in l'ora (nell'ora) prima. Petrarca;
      quando il numero cardinale determina il nome giorno o dì: il dì otto di marzo, il giorno cinque; o il nome numero, il numero sei, il numero trenta.
      In verso dicesi anche il sesto Carlo, il nome Alfonso e sim. - Notisi che i numeri uno o finiti in uno, quando precedono il sostantivo, si accordano con esso in genere, ma ne cangiano il numero di plurale in singolare; p. es. lire ventuno, e ventuna lira: cent'un colpo di cannone. Ciò però non si pratica quando al numerale precede l'articolo determin.; p. es. le ventuno lire; i centun colpi ecc.
      Si pospongono sempre i numeri cardinali ai pronomi personali puri: voi tre, noi due, loro quattro ecc.
     
      § 8. Accozzandosi insieme numeri cardinali e ordinali, questi regolarmente precedono quelli. P. es. i primi cinque canti di Dante, meglio che i cinque primi canti; eccetto il caso che il numero ordinale fosse preso in senso traslato; p. es. i tre primi poeti della nostra lingua (cioè i tre più grandi). - Ciò specialmente, quando il numero cardinale significa un periodo di tempo noto e comune; p. es. i primi quindici giorni d'aprile, i secondi otto giorni di maggio e sim.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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