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      Il quale (l'istrice) tornando dalla guerra con una certa volpe, e lamentandosi con lei ch'era stracco, la volpe gli disse. Firenzuola. - Fui da crudelissimi ladroni assalito; i quali avendomi tolto ogni mio arnese, me ne andai a un'ostessa ecc. Firenzuola.
      Che si pospone talora al predicato nominale indicante parentela o altra relazione fra più persone, una delle quali sia morta. Dama Beatrice moglie che fu del caro tuo cavaliere. Passavanti. - Eusebio discepolo che fu del santissimo Girolamo. Vite de' Santi. - Si pospone pure in certe esclamazioni di sdegno; p. es. bestia che tu se'. Boccaccio. Pazzo che tu se'. Firenzuola.
     
      § 4. Il PREDICATO NOMINALE sta regolarmente dopo il verbo. Pur nondimeno si può invertir l'ordine per dare forza e gravità alla sentenza. Grandissima gloria vi è aver vinto Manfredi; ma molto maggiore è sè medesimo vincere. Boccaccio. - Sottilissimo accorgimento parve a me sempre quello di un certo Trochilo. Segneri.
      Si antepone sempre, quando sia un pronome interrogativo; p. es. Che cos'è questo? Ariosto. - Chi è costui? Dante.
     
      § 5. OGGETTO. Il sostantivo o le parole sostantivate in posizione di oggetto, si collocano regolarmente dopo il predicato verbale, da cui dipendono; regola che ha a suo fondamento il bisogno della chiarezza, ed anche l'abitudine, quasi costante, del popolo e degli scrittori. Ma quando dalla inversione la chiarezza non ne patisca, e la forza dello stile o la naturalezza del parlare ci guadagnino, si potrà talvolta anteporre l'oggetto al verbo.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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