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      Non si dà amenità maggiore nè più rara di quella de' miei due giardini. Ho fin dispetto che tanto possa incontrarsi fuori d'Italia. Ma la vicinanza d'Avignone avvelena tutto!(21) Quando penso a lei - e quand'è mai che io non pensi a lei? - mi guardo intorno alla mia solitudine, e trovomi gli occhi bagnati di lagrime. Sento che sono uno di que' miseri, la cui passione d'altro non si pasce che di memoria, nè trova conforto se non nel pianto; ma che tuttavia desidera di pianger solo:"
     
      Amor col rimembrar sol mi mantiene.
      Ed io son un di quei che il pianger giova
     
      Ed io desio,
      Che le lagrime mie si spargan sole.
     
      XI. La casa del Petrarca è scomparsa; nè le frequenti descrizioni ch'egli ne fa possono aiutare gli antiquari a scoprire il sito de' suoi giardini: ma la Valle Chiusa è una di quelle opere di natura, cui cinque secoli non valsero a recare oltraggio. Lasciato Avignone, l'occhio di chi fa quel cammino riposa sopra l'ampiezza di una fresca prateria, che va a finire in un piano per copia di vigneti assai vago. Poc'oltre cominciano ad ascendere i colli coperti d'alberi che si specchiano nelle acque del Sorga, le quali sono sì limpide, sì rapidamente corrono e n'è il suono sì dolce, che il poeta le descrive con verità ove dice, "che sono liquido cristallo, il cui mormorio mescendosi a' canti degli augelli riempie l'aere d'armonia." Le sponde ricuopronsi di piante aquatiche, e in que' luoghi ove la caduta o la rapidità delle correnti toglie il distinguerle, il fiume sembra movere sopra un letto di vivo smeraldo.


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Saggi sopra il Petrarca
di Ugo Foscolo
Carabba Editore Lanciano
1928 pagine 139

   





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