Pagina (19/139)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Dopo la canicola, le rupi divengono aride e negre, il bacino ripiglia il suo livello, e la valle ritorna a un profondo silenzio.
      XII. La solitudine, che trae le menti passionate a' fantasticare intorno a tutti gli estremi della tristezza e della gioia, non valse ad altro che a vie più agitare i già turbati pensieri del Petrarca. La pittoresca bellezza delle scene e la tranquillità di una vita eremitica ne affascinò gli occhi, elevandone la mente verso il cielo:
     
      Qui non palazzi, non teatro o loggia,
      Ma 'n lor vece un abete, un faggio, un pino,
      Tra l'erba verde e 'l bel monte vicino -
      Levan di terra al ciel nostr'intelletto.
     
      Ma poi soggiugne:
     
      E 'l rosignol, che dolcemente all'ombraTutte le notti si lamenta e piagne,
      D'amorosi pensieri il cor m'ingombra.
     
      Uccelli, fiori, fonti, ogni cosa in somma che pareagli fatta da natura ad esser felice, "conversava con lui d'amore:"
     
      L'acque parlan d'amore, e l'ôra, e i rami,
      E gli augelletti, e i pesci, e i fiori, e l'erba;
      Tutti insieme pregando ch'io sempr'ami.
     
      Sempre ch'egli studiavasi di volgere la intensità de' suoi pensieri a contemplare la reale condizione della propria vita, il dolore diveniva in lui più intenso:
     
      I' vo pensando, e nel pensier m'assaleUna pietà sì forte di me stesso.
     
      Di pensier in pensier, di monte in monteMi guida Amor.
     
      Per alti monti e per selve aspre trovoQualche riposo; ogni abitato loco
      È nemico mortal degli occhi miei.
      A ciascun passo nasce un pensier novoDella mia donna, che sovente in gioco
      Gira il tormento.
     
      Or potrebb'esser vero? or come? or quando?


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Saggi sopra il Petrarca
di Ugo Foscolo
Carabba Editore Lanciano
1928 pagine 139

   





Petrarca Amor