Amore alma è del mondo, amore è menteChe volge in ciel per corso obbliquo il Sole,
E degli erranti Dei l'alte caroleRende al celeste suon veloci o lente.
L'aria, l'acqua, la terra, e 'l foco ardenteMisto a' gran membri dell'immensa mole
Nutre il suo spirto; e s'uom s'allegra, o duole,
Ei n'è cagione, o speri anco, o pavente.
Pur, benchè tutto crei, tutto governi,
E per tutto risplenda, e in tutto spiri,
Più spiega in noi di sua possanza Amore.(46)
In questa descrizione Amore è l'anima dell'universo: da lui tutto il creato vien mosso: agita gli elementi, onde, mescendoli insieme, accozzarli in nuove forme: mette i corpi tutti in movimento, e li sospende equilibrati per forza di attrazione e repulsione: la sua ala distendesi dall'uno all'altro pianeta: co' suoni della sua lira regge i lor moti, e fa le stelle obbedienti alle leggi dell'universale armonia. Il suo freno governa gli abitanti della terra; nè altro è la vita che un rapido alternare di speranze e di timori, di piaceri e d'affanni, perchè gli è desso che ci trae a forza verso quegli oggetti, per mezzo de' quali sentiamo il piacere e la coscienza dell'esistenza nostra, e ci fa cansare quelli che o amareggiano la vita, o portano in noi l'indifferenza di morte. Il cieco fanciullo, degli scherzi del quale Anacreonte e Orazio si dilettano di muover lamento, diviene nel Petrarca:
Quell'antiquo mio dolce empio signore;
Cieco non già, ma faretrato il veggo;
Garzon con l'ali non pinto, ma vivo.
Severo, inesorabile comanda la rassegnazione:
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Sole Amore Amore Anacreonte Orazio Petrarca
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