L'altezza dello stile e l'ornamento delle immagini, lungi dal farne ritrosi, a lui anzi ne trae, perchè pare ch'egli adoperi ogni accorgimento dell'arte a farci spettatori e compagni della felicità, o della miseria sua:
Qui cantò dolcemente, e qui s'assise;
Qui si rivolse, e qui rattenne il passo;
Qui co' begli occhi mi trafisse il core;
Qui disse una parola, e qui sorrise;
Qui cangiò 'l viso. In questi pensier, lasso,
Notte e dì tiemmi il signor nostro Amore.
XI. Principalmente nella espressione del dolore il Petrarca entra in ogni cuore, ed ogni cuore entra nel suo. Nettezza di dizione, dilicatezza di sentimento, estasi platonica, tutto cede alla violenza del suo dolore; e noi rimiriamo lo spaventoso conflitto tra la ragione e la disperazione, tra la passione e la religione. La ricordanza dell'amor suo, e i rimorsi delle voglie ree gli penetrano il cuore; e mentre pare ch'egli stia in procinto di por fine alla vita da sè, viene frenato soltanto dal timore di varcare d'una in altra peggiore miseria:
S'io credessi per morte essere scarcoDel pensier amoroso che m'atterra,
Con le mie mani avrei già posto in terraQueste membra noiose, e quello incarco.
Ma perch'io temo che sarebbe un varcoDi pianto in pianto e d'una in altra guerra ec.
Allorchè si volge per conforto al cielo, agli uomini e a quanto gli sta d'intorno, la nostra simpatia per l'uomo ci fa quasi dimenticare l'ammirazione verso il poeta; perchè veggiamo che, come ogni creatura che sentasi estremamente misera, egli s'immagina di avere inspirato a tutta la natura la propria afflizione:
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Amore Petrarca
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