Pure i termini astratti, in cui è forza racchiudere ogni massima generale, sono inetti a creare quel simultaneo eccitamento, mediante il quale le facoltà nostre mutuamente si aiutano tutte; siccome allorchè il poeta apostrofa la Memoria:
Quanto al guardo rapito il Genio scopre,
E quanto l'Arte a sublimarne affina,
Ogni etade, ogni clima a te comparte:
De la sacra sua cella a te custodePensierosa il Saver fidò le chiavi;
E tu ognor vigilante il freddo astergiVapor, ch' invido Oblio spira furtivo
Ad appannar la sua virginea lampa.
ROGERS, I Piaceri della Memoria.
Alle voci astratte Genio, Arte, Sapere, si frammischiano oggetti proprii a colpire i sensi, così che la massima posta innanzi al lettore ei la vede quasi in una pittura. - Non è dato a' poeti di aspirare al merito di originalità, se non col mezzo d'imagini; però che col moltiplicato accozzamento di pochissimi concetti esse vengono a produrre novità, e formano gruppi che, sebbene differenti in disegno e carattere, tutti esibiscono lo stesso vero. Il seguente passo italiano sopra la Memoria non ha la più leggiera somiglianza a' versi inglesi tradotti di sopra, e nondimeno il divario sta solo nel mutato accozzamento d'immagini:
Siedon le Muse su le tombe, e quandoIl tempo con sue fredde ali vi spazza
I marmi e l'ossa, quelle Dee fan lietiDi lor canto i deserti, e l'armonia
Vince di mille e mille anni il silenzio.
E che potrebbe dirsi del nostro aspettare l'immortalità, che tutto non sia compreso e spiegato in questa invocazione alla Speranza?
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