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      Pure, comecchè avessero meriti letterarj assai disuguali tra loro, si somigliano quasi tutti nel loro comune carattere, d'anime non per anche domate dalla servitù dell'Italia. Sentivano fortemente, scrivevano per le loro innamorate e combattevano per la loro fazione; amministravano le leggi e i governi delle loro città; e offrirono lo spettacolo di cittadini, guerrieri ed autori, qualità che, pur troppo! gli Italiani poscia non videro unite ne' lor letterati se non assai raramente. Pur nondimeno nella storia letteraria d'Italia quest'epoca fu confusa con la seguente, differentissima in tutto, perchè nuove vicissitudini cangiarono le condizioni politiche ed i costumi e i caratteri della seguente generazione. Il Tiraboschi cadendo, parte volontariamente e parte per necessità, in questo errore, contribuì più ch'altri a perpetuarlo. L'opera sua è oggimai fatta più popolare delle altre, e può meritamente chiamarsi l'archivio ordinato de' fatti, delle date e dei nomi de' libri e de' documenti letterarj di molti secoli. Bensì con quali e quante precauzioni meriti ad un tempo d'esser consultata quell'opera e le altre su lo stesso soggetto, è noto a chiunque sa che la verità non può essere non che scritta, ma neppure pensata dove la stampa è in ceppi. Tutti i critici appartenevano a un'accademia, a una città rivale delle altre; e per lo più a una congregazione di frati. Il Tiraboschi era Gesuita, e non poteva guardare molto addentro in una età nella quale predomina il genio di Dante, poeta di nome terribile e di mente implacabile contro la Chiesa Romana.


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Sulla lingua italiana
Discorsi sei
di Ugo Foscolo
Istituto Editoriale Italiano
1914 pagine 176

   





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